Blu come il cielo, blu come il mare, blu come…il vino?
Eh sì, avete capito proprio bene, il blu è diventato anche il colore del vino, una novità nel mondo vitivinicolo che lascia curiosità e stupore ma allo stesso tempo dubbi e perplessità.
Ma dove nasce questa “follia”?
Nasce da una startup spagnola che decide di ideare un vino lontano anni luce dalla tradizione, è ottenuto da un mix non meglio specificato di uve bianche e rosse, tra cui varietà come Airén, Syrah e Garnacha.
Nessuna macerazione delle vinacce, nessun invecchiamento in botte.
Al vino, in seguito alla fermentazione, vengono però aggiunti due coloranti organici: le antocianine, che sono contenute nella buccia dell’uva e hanno un colore che può variare dal rosso al blu, e soprattutto l’indaco, che conferisce l’originale sfumatura di azzurro intenso alla bevanda.
Solitamente si lavora su uve selezionate e vitigni per riuscire ad ottenere la combinazione in grado di creare un vino di ottima qualità, ma non in questo caso perchè l’unica peculiarità è il colore blu.
E la legislazione cosa ne pensa di questo vino che non ha niente di tradizionale?
Il Ministero dell’Agricoltura spagnolo ha multato la startup per violazione delle norme che regolamentano il settore enologico, Troppo forte il peso della tradizione perché Secondo la normativa vigente, infatti, il blu non è un colore accettabile per il vino, motivo per cui gli ideatori hanno deciso di aggirare l’ostacolo: dopo uno stop di due mesi, hanno rimesso in vendita un prodotto praticamente identico ma composto per il 99% di vino e 1% di mosto d’uva, così da non ricadere nella definizione di “vino” in senso stretto.
In conclusione, questa bevanda è una pazzia o qualcosa di più???
Vedremo nei prossimi anni, intanto continuiamo a cantare la canzone di Domenico Modugno felici della nostra tradizione vitivinicola.
Vedremo nei prossimi anni, intanto continuiamo a cantare la canzone di Domenico Modugno felici della nostra tradizione vitivinicola.