Quando parliamo della vite, si parla spesso dei grappoli e quindi dell’uva che poi ci servirà per produrre il nostro vino.
In pochi si saranno soffermati su quale sia l’organo della vite che per la maggiore svolge delle funzioni tali da arrivare a tale prodotto finale. L’organo in questione è la foglia, il polmone della nostra pianta.
Immaginandosi una vite, le foglie hanno disposizione alterna.
Dal punto di vista morfologico viene definita semplice perché è formata da una sola lamina fogliare e un solo picciolo.
Le foglie presenti su un unico tralcio non sono tutte uguali, si distinguono foglie basali, gemmarie e foglie apicali.
Il numero delle foglie è di solito variabile ma mediamente si possono avere circa 250-950 foglie a ceppo.
La foglia è l’organo fotosintetizzante della pianta e la sua struttura è in relazione alla sua funzione.
La superficie fogliare presenta notevoli dimensioni ed uno spessore ridotto poiché in questo modo si garantisce una migliore esposizione alla luce.
Le foglie di conseguenza hanno sviluppato una struttura laminare detta lembo fogliare, la quale è caratterizzata da nervature fogliari che garantiscono il corretto apporto di acqua e da spazi intercellulari, che garantiscono il corretto apporto di anidride carbonica.
Inoltre la foglia è l’organo traspirante della pianta in quanto garantisce il trasporto dell’acqua dalle radici agli altri organi.
La foglia oltre ad essere costituita dal lembo fogliare è formata anche da un picciolo, tramite il quale il tessuto conduttore è collegato al lembo.
La foglia essendo bidimensionale è considerata l’organo per eccellenza in ampelografia, la disciplina che studia ed identifica le varietà dei vitigni dalle caratteristiche dei vari organi della pianta. Alcune delle caratteristiche che si prendono in considerazione sono la forma, il numero di seni, la forma del seno, la quantità di peli e la dentatura del margine fogliare.
Forme della foglia
La foglia può avere varie forme, che fanno si che si distingui in:
- reniforme, se forma un rettangolo;
- orbicolare, se forma un cerchio, tipico dello Chardonnay;
- cuoriforme, se forma un cuore. È rara nella vitis vinifera ma presente in quella americana;
- pentagonale, se forma un pentagono. È la più diffusa se si parla di vitis vinifera ed è tipica del Cabernet sauvignon;
- cuneiforme, se forma un cuneo. Tipica del Sangiovese.
Si distinguono inoltre foglie: intere, le quali non presentano seni, trilobate se presentano 3 seni e pentalobate, se ne presentano 5.
Il seno peziolare, come la foglia, può presentare una sua forma: ad u, v, lira aperta, lira chiusa e chiusa con bordi sovrapposti.
A questo punto ci chiederemo perché la foglia la definiamo il polmone della vite?
La risposta è semplice in quanto quest’organo è essenziale per la sopravvivenza della pianta.
Essa è il centro nevralgico del processo di fotosintesi, senza il quale le piante non sopravvivono.
La foglia infatti, attiva il processo fotosintetico tramite l’irraggiamento solare e la fissione del carbonio, presente nell’aria. Tramite alcuni processi chimici e l’intervento di sali minerali e acqua, assorbiti dalle radici, nella foglia si vanno a “costruire” gli elementi primari del nutrimento della pianta, ovvero zuccheri e carboidrati. Questi saranno poi distribuiti alla vite e ai grappoli.
Senza la foglia non sarebbe quindi possibile lo sviluppo e la maturazione dei grappoli, nonché la sopravvivenza della stessa pianta.