Come vengono percepiti i vini italiani all’estero?
In Europa, l’Italia gode di una ottima reputazione, soprattutto in Germania, dove il vino italiano viene considerato di qualità e a buon mercato.
Questo a differenza dei vini francesi, che vengono considerati di altissima qualità, che permette loro di vendere a prezzi alti. Per quanto riguarda il mercato inglese, più che i vini fermi è il Prosecco a farla da padrona, con quasi il 40% delle bottiglie prodotte esportate, nella capitale possiamo ritrovare moltissime enoteche italiane che portano in alto il valore del made in Italy e la cultura vitivinicola italiana.
Ma oltre oceano come lo vedono?
Oltreoceano, gli Stati Uniti sono il primo mercato di sbocco poiché il consumatore nordamericano conosce il vino italiano e cerca la qualità. Spesso segue corsi e partecipa alle degustazioni, legge riviste di settore e si informa sempre sul punteggio dato ad un vino da magazine come Wine Spectator.
L’Italia è il maggior fornitore di vino del mercato americano e nell’ultimo periodo a seguito del lockdown, è stato registrato un netto aumento delle vendite online e nella grande distribuzione, con dati nettamente superiori a quelle francesi.
E invece in Asia?
Attualmente la sfida dell’Italia è nei mercati asiatici, poiché qui il vino è arrivato dopo molti competitor. In Giappone l’Italia ha una lunga tradizione di export e il consumatore locale che beve vino conosce da tempo i nostri prodotti. I nostri prodotti sono conosciuti maggiormente a Hong Kong, Singapore, Shanghai.
Il consumatore asiatico predilige vini rossi importanti, chi compra infatti lo fa consapevolmente ed è disposto a spendere per la qualità informandosi sulle riviste di settore. I vini francesi in Cina sono i più venduti e spesso sono comprati come status symbol, seguiti da vini cileni o australiani. Rispetto ai francesi siamo percepiti come di qualità inferiore, mentre siamo troppo costosi se paragonati ai vini cileni o australiani.
Cosa possiamo fare per migliorarci?
Per esportare di più è necessario creare una forte strategia di promozione sui mercati scelti, ma è anche essenziale capire come i consumatori percepiscono il Made in Italy. Per non dimenticarci poi del marketing che gioca un ruolo fondamentale all’estero, cose che potrebbero sembrare banali come la dimensione di una etichetta, possono risultare come il fattore determinante della scelta di una bottiglia rispetto a un’altra. Tanto per fare qualche esempio nei paesi nordici come Svezia e Norvegia si fa più caso a etichette e bottiglie minimaliste e leggere, a differenza di etichette e bottiglie più grosse, spesso con stili che ricordino il barocco, del mercato russo.
E tu, hai mai notato elementi d’attrazione in una bottiglia di vino?
Che cosa noti inizialmente?