LA LEGISLAZIONE ITALIANA…MA RISALENDO LA PIRAMIDE DI GARANZIA ABBIAMO VERAMENTE QUALCOSA IN PIU’? PIU’ QUALITA’ O PIU’ TRACCIABILITA’?
Che cosa viene garantito?
Il vino secondo il regolamento C.E 1234/2007 è il prodotto ottenuto esclusivamente dalla fermentazione alcolica di uve fresche che siano esse pigiate o meno.
Possiamo tranquillamente partire dai vini da tavola, vini che non sono disciplinato in alcun modo ma che necessitano esclusivamente dell’indicazione del colore ( Oggi definiti “vini italiani”).
Risalendo troviamo i vini IGT o IGP (Indicazione Geografica Tipica o Protetta), vengono regolati da un disciplinare di produzione, indicano il territorio di provenienza e possono indicare anche il vitigno qualora sia presente per almeno l’85%, ovvero identifichi un vino monovarietale.
Salendo ancora troviamo la DOC o DOP (Denominazione di Origine Controllata o Protetta) con un disciplinare ancora più restrittivo dove i vitigni ammessi sono molti di meno e le qualificazioni specifiche sono indicate in un disciplinare molto più specifico.
Ancora più su troviamo le DOCG o DOP (Denominazione Garantita o anch’essa Protetta).
Oltre a dei disciplinari più rigorosi viene effettuata sui vini un’analisi qualitativa, che garantisce che il vino è corretto per essere immesso sul mercato. Ciò non significa affatto che il vino sia migliore rispetto ad altri magari anche di classificazione meno restrittiva.
Poi abbiamo le sottozone che identificano una restrizione di una zona più vasta come ad esempio una DOC.
Possiamo anche arrivare a dei prodotti che identificano una sorta di “CRU” aziendale con vini provenienti da determinati vigneti aziendali, che hanno come appellativo il termine VIGNA.
*In Italia ci sono 73 DOCG, più di 300 DOC e circa 115 IGT.
*I vini DOC che acquistano fama e pregio dopo 10 anni possono diventare DOCG.
*Gli IGT danno al produttore tanto spazio di manovra e talvolta si ottengono con l’indicazione Geografica vini molto blasonati e di notevole pregio.